giovedì 25 marzo 2010

CLIVIA



Famiglia: Amaryllidaceae
Origine: Africa meridionale

E’ arrivata a dicembre e ha passato l’inverno nella mansarda non riscaldata, lontana dalla luce.
All’inizio di marzo, quando il fusto ha cominciato ad allungarsi, l’ho spostata in bagno, dove riceve luce diffusa da est.
E' la mia prima pianta fiorita da interno e ho voluto seguire lo sviluppo dei boccioli fino alla fioritura.

2 marzo
12 marzo

Il 13 marzo si comincia ad intravedere il colore del fiore

il giorno dopo le pennellate di arancione sono più evidenti
e ormai manca poco allo schiudersi dei fiori

15 marzo
17 marzo


e dopo 15 giorni ci sono 10 bellissimi fiori !

martedì 9 marzo 2010

Gli scherzi di marzo


Che la primavera fosse ancora lontana lo si era già capito, negli ultimi giorni era tornato un freddo pungente e la mattina trovavo il giardino ricoperto dal gelo.


Ieri il sole stava cominciando a scaldare l’aria, ho fatto un giro per controllare i bulbi che stavano crescendo. I Tulipani e i Crocus, messi in vaso, sono stati i primi a spuntare.

Ed ecco come li ho trovati stamattina !
Ho messo subito i vasi sotto al portico, ricoperti con il TNT.

TNT che avevo tolto una settimana fa dalla fioriera ricavata da un tronco, dove avevano svernato bene i Sempervivum e i Sedum.

Mannaggia a me, troppo presto !


Questo è un inverno banco di prova per le Azalee, la prima presa l’estate scorsa e la seconda arrivata a febbraio. Quest’ultima era a Roma, con carenza di ferro evidenti a cui avevo subito provveduto e stava già riempiendosi di boccioli…


Anche per le Ortensie è il primo inverno, mentre la Camelia è ormai una veterana. Ma certo oggi, sui boccioli che si stavano schiudendo e i primi fiori, la bufera di neve è passata come una tortura.

La nevicata è cominciata con fiocchi leggeri, che sparivano sulla terra, poi ha preso forza, i fiocchi sono diventati più grandi e pesanti.
Una bufera di neve durata tutto il pomeriggio, poi raffiche di pioggia, vento impetuoso e gelido. Un brusco passo indietro verso l’inverno, che ricorda quanto inganni il primo sole e che bisogna ancora aspettare, prima di fidarsi del suo calore.
Domani andrò a vedere quali piante ce l’hanno fatta e quali no, a resistere al pazzo marzo sul lago.