Questo è un angolo del giardino in cui ho cominciato a mettere piante senza un’idea precisa, come al solito…
E certo non pensavo che sarebbe diventato un luogo emotivamente importante per me. Pieno di colori, ma anche di infinita tristezza.
Guardando la casa, si trova sulla destra, dove il marciapiede delimita un rettangolo. Qui il sole arriva sin dal mattino e se ne va al tramonto.
Quando iniziai a mettere qualche pianta, nel 2007, c'era solo un'idea chiara nella mia vasta ignoranza: utilizzare molte tappezzanti per ridurre la zona del prato. Così le prime furono 3 Abelie, messe nel lato più corto del marciapiede.
Nell'ottobre del 2008 aggiunsi un Callistemon, pianta che vedevo spesso in paese e che mi aveva colpito per la strana forma dei suoi fiori.
Piantai finalmente la piccola Buddleia Marrubifolia, che era rimasta a lungo in vaso.
Le Abelie mantennero la promessa di togliere spazio al prato, si allargarono in fretta riempiendosi di fiorellini bianchi in estate. La Mutabilis mi affascinava per le sfumature dei suoi fiori e la sua crescita rapida.
Il 9 ottobre qui venne sepolto Jazz, il più giovane dei miei Golden Retriever, ucciso a solo 2 anni da un boccone avvelenato.
Non vidi mentre scavavano la fossa, ma ancora rimbombano i colpi di vanga, come martellate nel mio cuore. Non vidi mentre due amiche lo mettevano sottoterra e per giorni non riuscii nemmeno ad avvicinarmi né a guardare verso quel tumulo di terra.
Ma in ottobre tutto cambiò...
Il 9 ottobre qui venne sepolto Jazz, il più giovane dei miei Golden Retriever, ucciso a solo 2 anni da un boccone avvelenato.
Non vidi mentre scavavano la fossa, ma ancora rimbombano i colpi di vanga, come martellate nel mio cuore. Non vidi mentre due amiche lo mettevano sottoterra e per giorni non riuscii nemmeno ad avvicinarmi né a guardare verso quel tumulo di terra.
L’unico pensiero che ero in grado di formulare: trovare una pianta da dedicargli, perché restasse traccia di lui anche nel giardino, dove era arrivato cucciolo, dove aveva corso e giocato, rotolandosi sull'erba.
Piantai la rosa insieme all’amica che era con me, il giorno che Jazz trovò il veleno sulla sua strada. Un’amica con cui avevo condiviso bellissime passeggiate e con cui ora riuscivo solo a piangere.
In quei giorni di dolore tremendo, sistemare questa aiuola è stata l’unica terapia in grado di non farmi crollare del tutto. Le lacrime si mescolavano alla terra mentre toglievo le infestanti, la rabbia si sfogava a colpi di zappa, il dolore era nero come il telo steso sopra la terra…
Ho piantato una Santolina, un Rosmarino, una Hebe, una Margherita gialla e 2 Cotoneaster Dammeri.
Accostamento di forme e colori forse non sono da manuale del giardinaggio, forse faranno inorridire gli esperti... è stata una scelta d'istinto, tra colori che rendessero l'aiuola piacevole, con il desiderio che Jazz fosse circondato di colori per tutto l’anno.
1 - Rosa Golden Celebration
2 - Cotoneaster Dammeri
3 - Rosmarino
4 - Santolina
5 - Abelie
6 - Buddleia Marrubifolia
7 - Rosa Mutabilis
8 - Margherita gialla
9 - Callistemon
Spesso mi sedevo lì, sul tronco tondo accanto alla rosa.
Posavo la mano sulla terra facendo una carezza a Jazz, anche se non riuscivo a pensarlo lì sotto.
Sentivo solo che avevano seppellito anche una parte di me.
Le lacrime arrivavano subito e non resistevo a lungo; a volte era Mousse che correva con la palla in bocca per farsela tirare, a volte era la gatta Tris che faceva qualcosa di buffo per distrarmi, a volte era Ciak, il Golden più anziano, a ricordarmi che dovevo dedicargli tutto il mio tempo.Posavo la mano sulla terra facendo una carezza a Jazz, anche se non riuscivo a pensarlo lì sotto.
Sentivo solo che avevano seppellito anche una parte di me.
Dopo un mese, a novembre, ancora resistevano i fiori della Mutabilis e del Callistemon.
Il 2009 finiva, insieme ad un capitolo della mia vita.
Il giardino era cambiato come non avrei mai immaginato; si era arricchito di colori, ma aveva perso il più giovane dei suoi abitanti.
Il giardino era cambiato come non avrei mai immaginato; si era arricchito di colori, ma aveva perso il più giovane dei suoi abitanti.
Niente sarebbe stato più come prima.
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