lunedì 3 agosto 2009

Echinopsis Subdenudata


Famiglia: Cactacee - Origine: Sudamerica

E' uno dei cactus che mi danno più soddisfazione, per la facilità di moltiplicazione e per la splendida e continua fioritura. E' affascinante da guardare ancor prima che sboccino i fiori, quando dal corpo rotondo cominciano a spuntare...




... steli che si allungano di giorno in giorno.





I grandi fiori durano solo 1 giorno, abbellendo la pianta di una corona bianca e profumata. Sbocciano poco dopo il tramonto e durano fino al mattino seguente, per poi appassire.



Ma la fioritura continua incessantemente per tutta l’estate.
Da aprile a ottobre la tengo fuori, al sole diretto, mentre in inverno la metto in casa.



La 1° Passiflora



La mia prima Passiflora, una Caerulea, cominciò male la vita nel giardino, nel febbraio del 2008. Mi ero fatta consigliare dal giardiniere che mi dava una mano, un tipo burbero e autoritario che mi metteva in soggezione, anche per la mia inesperienza. E lui decise dove piantarla: accanto alla rete, davanti alla quale c’è la siepe (alloro, leccio, lauro) e su un lato della casa dove passo raramente. Insomma, mi era sembrato il posto più sbagliato, ma non ho osato contraddirlo..


 
Però non l'ho abbandonata al suo destino, mi sono goduta i suoi fiori per tutta l'estate, ma ogni volta pensavo "che peccato, è bella ma nessuno la vede !"



Nel corso dell'anno è cresciuta molto, allungando i rami sulla rete fino a 2 metri. I suoi viticci si attorcigliavano anche alle piante della siepe - lauro, alloro, leccio - e se lasciavo fare avrebbe presto ricoperto i noccioli del vicino.

Ero indecisa se spostarla o lasciarla invisibile, finché, nel luglio del 2009, mi è venuta in mente un'alternativa: tendere dei fili tra la rete e la casa e farla arrampicare in diagonale.




 

La freccia bianca indica dove è stata piantata, quella arancione i cavi del pergolato. La distanza tra la rete e la casa è di mt.4 con un'altezza massima di mt. 2,50.

Ci sono volute un paio d'ore e molta pazienza per staccare i rami dalla rete, delicatamente per non romperli, sistemarli lungo i 4 cavi in maniera ordinata. Il nuovo percorso, più soleggiato, le deve essere piaciuto molto perché in agosto si era già allungata molto verso la casa.





E finalmente cominciava a farsi ammirare, carica di boccioli, fiorie frutti.


domenica 2 agosto 2009

Sanseveria in fiore




Famiglia: Agavacee - Origine: Africa


La Sanseveria Trifasciata è stata la prima pianta grassa che mi sono portata a casa, diversi anni fa. Chiamata "Lingua di suocera" per le sue lunghe foglie, è considerata una delle migliori piante d'appartamento per l'ossigeno che produce e che purifica l'aria.
La scelsi per le foglie screziate, il contrasto tra le varie tonalità di verde e il bianco, il bordo giallo che le incornicia.
Vista la facilità di moltiplicazione, per divisione dei cespi, presto ne ho avute varie. Per molti anni hanno vissuto in appartamento, resistendo alla mia scarsa attenzione e cure. Sono piante che non temono quasi nulla e hanno continuato a crescere. La loro situazione è migliora da quando sono venuta a vivere al lago: in estate le metto fuori, all'ombra del portico, con il sole diretto dalle 18 al tramonto.
Una di queste, nel settembre '08,
mi ha fatto una grande sorpresa...
Lunghi steli hanno cominciato ad allungarsi e, a distanza di 15 giorni, sono spuntati i fiori. Fiori di un bianco delicato e con un profumo intensissimo, che sono durati per tutto il mese.



Nel dare questa bella notizia ai forum di giardinaggio a cui partecipo, si è levato un grande stupore: "Ma è difficilissimo che le Sanseveria fioriscano !".

Ma quando mi hanno chiesto "come hai fatto?" ho ammesso di non aver fatto nulla di diverso dal solito e che dunque il merito era solo della pianta. Anche perché, fosse stato merito mio, avrei avuto tutte le Sanseveria in fiore, mentre solo 1 fiorisce.

Quest'anno la stessa pianta si è svegliata prima, gli steli hanno cominciato a spuntare verso il 20 giugno. E' nella stessa posizione dell'anno scorso, le foglie più lunghe arrivano ad 1 metro.

I fiori sono sbocciati numerosi, sento il loro delicato profumo ogni volta che esco o entro in casa.
La Sanseveria non è molto apprezzata, tra le grasse, certo ce ne sono tante più belle di lei. Sono piante "comuni", si regalano perché facili da tenere in casa e senza troppe pretese. Spesso se ne vedono nelle sale d'aspetto, le foglie polverose e l'aspetto triste. E anche le mie, finché stavano chiuse in casa, sembravano non crescere mai, quasi fossero finte. Ma da quando si godono l'estate all'aperto, sono diventate più belle e vigorose.

Il giardino, com'era

Sono arrivata tardi ad avere un giardino, ma è valsa la pena aspettare tanto per poi trovarne uno sulla riva di un lago. E in uno dei punti più belli della Riserva Naturale Lago di Vico, a km. 20 da Viterbo e a mt. 510 slm.


Non era proprio un giardino, ma un terreno di 1.500 metri con una decina di noccioli e una vecchia casa. Il lago era a pochi metri, ma si intravedeva appena tra i rami dei noccioli.




Furono le prime piante che tolsi per potermi godere il panorama. Il monte Fogliano ricoperto da un fitto bosco, il lago che lì davanti sembrava un fiume, il volo dei gabbiani e dei germani, le nuvole di storni...
C'erano poche altre piante: 2 pini e 1 abete giganteschi, delle Acace invadenti, 2 Agrifogli e un Cotoneaster rinsecchito. Sacrificai subito le conifere: stonavano con l'ambiente ed erano anche troppo vicine alla casa. Anche il Cotoneaster e le Acacie vennero tolti, mentre i 2 agrifogli restarono al loro posto.


 
2 Ortensie erano state messe a sud-ovest, nella zona più assolata; i noccioli gli facevano un po' d'ombra, ma sarebbe sparita appena li avessi tolti. Le ortensie poi erano poi troppo vicine al marciapiede che andava rifatto e non resistettero al trapianto.

 
E c'erano 3 rose sconosciute, in una zona di passaggio, che vennero spostate in un'altra casa per salvarle dai lavori di ristrutturazione. E nonostante ruspe e 3 anni di abbandono del terreno, ne è rispuntata una nel 2007 e l'ho chiamata la mia "rosa coraggiosa".

 
Insomma, sembrava che al precedente proprietario non interessasse avere un giardino... si era limitato a mettere qualche pianta a casaccio tra i noccioli.
Girando per il terreno mi chiedevo se sarei riuscita a fare di meglio. La mia esperienza con le piante era nulla: qualche tentativo nelle case o terrazzi cittadini, ma senza tempo né passione.... e quindi solo fallimenti e piante che duravano poco.
La mia avventura di "pollice nero" che prova a diventare "verde" è iniziata nel 2006 e non è ancora finita. Non ho voluto affidarmi ad un professionista del verde, così come non ho cercato un architetto per ideare e arredare la casa. Lo spazio interno e quello esterno sono troppo personali per far scegliere ad un estraneo come dovranno essere. Ma se per la casa non è stato troppo difficile decidere dove volevo la cucina o la camera da letto, per il giardino l'impresa era e resta davvero ardua. Ho cercato consigli nei libri e in Internet, mi sono fatta abbindolare da vari "esperti", ho trovato aiuto nei forum di giardinaggio e idee tra gli amici.
Ho fatto tanti progetti ed errori e ancora non ho finito... Lentamente è cresciuto il prato, così come la mia passione per fiori e alberi. Le piante hanno cominciato ad occupare lo spazio, insegnandomi armonie e differenze, gli effetti cromatici nelle varie stagioni, le loro esigenze.

E il Giardino sul Lago
ha cominciato a prender forma...






sabato 1 agosto 2009

Si semina

 
Il prato è stato seminato nell'aprile 2007, usando semi misti da prato rustico. Non avevo messo l'impianto di irrigazione, ancora non sapevo dove avrei messo le altre piante e quindi era difficile progettare dove e come innaffiare. Irrigavo il terreno spostando 3 tubi nelle varie zone, usando irrigatori girevoli e tartarughe. Certo non in maniera ottimale.




A maggio era già cresciuto abbastanza, ma restavano ampie zone nude. Non sognavo un prato all'inglese e lasciavo in pace le infestanti, estirpando solo quelle vicino alla siepe. Non usavo diserbanti né troppo concime, anche perché nei terreni vicini - tutti noccioleti - usavano già troppi prodotti chimici, che finivano per danneggiare il lago.Pur nella mia ignoranza botanica, sognavo un "giardino naturale", dove mettere piante adatte al terreno argilloso, un giardino "facile" per la mia mancanza di tempo, un giardino "selvaggio", dove anche le piante autoctone trovassero il loro spazio. A settembre il prato era spelacchiato in vari punti. La pioggia non lo aveva aiutato a crescere, le mie innaffiature si dimostravano ridicole e insufficienti rispetto all'estensione del terreno.

 
Alla fine dell'inverno mi decisi a mettere l'impianto di irrigazione e nella primavera 2008 il prato cominciò a crescere meglio.




Nel 2008 le continue piogge invernali lo hanno rinvigorito, il verde è diventato smagliante. Un'amica cittadina si è tolta le scarpe per camminarci dicendo " sembra una moquette !". Certo non è perfetto: le talpe lasciano i segni del loro passaggio, certe infestanti mi danno un bel po' da fare per estirparle, altre le lascio vivere e mescolarsi ...



Tra i fiori spontanei più belli ci sono l’Echium, il Tarassaco, la Malva, il Lamium.

 
L’ Echium, chiamata anche Erba Viperina, fa parte della famiglia delle Boraginaceae. E’ una pianta biennale, che regala i suoi fiori alla fine di agosto. I colori dei fiori passano dal rosa all’azzurro, al viola.

 
Il Tarassaco, chiamato anche "Dente di leone" spunta da aprile a ottobre. Alla fine dellla fioritura compare il soffione, una sfera lanuginosa che spesso i bambini amano soffiar via.



La Veronica appartiene alla famiglia delle Scrophulariaceae. Qui fiorisce già a febbraio, punteggiando il prato con il suo azzurro delicato.

 
La Malva spunta ovunque e la lascio in pace, mi piace troppo il suo colore.

 
Il Lamium, chiamato Falsa Ortica, si abbellisce di fiori rosa acceso.


A distanza di quasi 3 anni dalla semina, posso dirmi soddisfatta del mio prato selvaggio.
















I primi lavori



Tra il 2004 e il 2006 ci furono i lavori di ristrutturazione della casa e fu impossibile pensare al giardino. Il 1 giugno del 2006 venni finalmente a vivere qui e mi sembrò davvero un miracolo aver trovato il mio posto, a pochi metri dalla riva del lago.
Il terreno era in uno stato pietoso; anche se la ditta aveva portato via calcinacci e macerie, ad ogni piccolo scavo saltava fuori di tutto, tegole e piastrelle rotte, pezzi di plastica e cocci seppelliti dal precedente proprietario. Erano stati fatti scavi per le tubazioni, quindi c'erano cumuli di terra disseminati nel terreno, fin davanti alla casa. Il terreno era essenzialmente argilloso, la vicinanza con il lago rendeva tutto fertile e faceva pensare che le piante si sarebbero trovate benissimo, che fosse inutile l'impianto di irrigazione. Bisognava cominciare con la ruspa per ripulire, aggiungere terra e spianarla, per poi seminare il prato. Ma passò parecchio tempo prima di riuscire a trovare chi potesse fare quel lavoro. Sembrava facile trovare la terra.. e invece no ! Mi dicevano di rivolgermi ai ruspisti, a chi lavora nei cantieri ma niente: o stavano a girarsi i pollici o non stavano scavando o erano troppo impegnati per darmi retta... Mi venne in aiuto un amico che aveva vari mucchi di terra da portar via, dai monti sopra il lago. Fu così bravo da prestarmi la ruspa e mi trovò un uomo in grado di fare tutto il lavoro.



E non fu un lavoro breve; in un giorno riusciva a fare solo 2 viaggi con camioncino per portare la terra, poi c'era il su e giù con la ruspa, qualche giorno di pioggia e tutto si bloccava. Tra un problema e una pausa, ci vollero 4 mesi prima che il terreno fosse sistemato e a quel punto, a luglio, era troppo tardi per seminare il prato.



Passai un'estate nella polvere e un inverno nel fango...


Ma svegliarsi e vedere il lago mi faceva dimenticare le fatiche, metteva a tacere l'impazienza di vedere tutto verde e fiorito. Passai quella prima estate accontentandomi di mettere sulla terrazza le piante grasse e 2 Hibiscus. E cominciando a pensare a come trasformare quella polvere in prato, come nascondere la recinzione con la siepe, come colorare i vari angoli...