venerdì 19 novembre 2010

L'inverno delle grasse

Le piante grasse hanno cominciato a vivere con me al lago, 8 anni fa, dove l'inverno è rigido e molto ventoso. Tra dicembre e marzo per qualche giorno si va sotto zero o nevica. Anche le specie che sopravvivono bene al freddo, qui sarebbero esposte ad un alto grado di umidità. 
Non posso usare serre con teli perché il vento porta via tutto, né mettere in giardino una serra in policarbonato. 






All'inizio, quando erano poche, le tenevo tutte in casa e subivano il riscaldamento. 

Le più piccole erano sul davanzale della finestra ad ovest, le altre sparpagliate in varie stanze.








Poi sono aumentate, in grandezza e numero, così come la consapevolezza che non concedergli il riposo invernale era un errore. 
Quest'anno, dalla fine di ottobre, la maggior parte l'ho messa in locali non riscaldati.

Nell'ingresso, con una minima di 12°, trovano posto l'Opuntia Subulata Monstruosa e l'Echinopis Subdenudata.






La luce proviene dalla finestra a nord-ovest, dove sono collocate le più piccole: Crassula Buddha Temple, Staphelia, Havorthia Coarcata, Euphorbia Lactea.






La maggior parte passa l'inverno nella mansarda, con temperatura minima di 10°.

Per alcune di loro, come l'Aporacactus, è il primo inverno che passano qui, dopo essere state in altri ambienti per vari anni. 
La luce proviene dalla finestra sul tetto, rivolta ad est.



Sul  tavolo sotto la finestra ci sono Mammilaria, Ferocactus, Crassula, Hoya, Cephalocereus, Staphelia.

In una zona meno luminosa le Opuntia, Echeveria Agavoides, Sanseveria, Gasteria Verrucosa.




Vicino alla porta-finestra a su c'è un po' di spazio per il Mesambriantemo ancora in fiore.




In casa, al caldo, restano l'Euphorbia Eritrea, il Cereus Peruviano e la Crassula Ovata.




La Crassula Ovata, che ho da vari anni, quest'anno fiorisce per la prima volta.


Il bagno è il luogo ideale per la Schumbergera


che con i suoi magnifici fiori rallegrerà l'inverno.





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